Andrea Camilleri, i giovani, Pericle, la Democrazia

Ricordatevi Pericle, il discorso che fa sulla democrazia. Applicatelo. Voi giovani siete in condizioni di farlo

In un recente incontro con gli studenti del Liceo classico Empedocle di Agrigento, da lui stesso ha frequentato da ragazzo, lo scrittore Andrea Camilleri richiama con forza i giovani a tornare ad occuparsi della costruzione del loro futuro. Queste sono alcune frasi, promunciate dallo scrittore in quell’intervista:

“Partecipate alla vita politica con la incorruttibilità della giovinezza e con la forza della giovinezza.”

“E’ facile cadere nel populismo dell’anti-politica ma il populismo non risolve nulla”

“Non crediate che i Renzi, i Cinque Stelle o le altre cose siano dentro la vostra storia,  loro sono già cadaveri, sono già fuori dalla vostra storia, voi teneteli lontani dalla vostra storia e dal votro avvenire, fatevelo voi “.

“Voglio darvi un consiglio: rifate la politica che è diventata quasi sinonimo di disonestà. Ricordatevi Pericle, il discorso che fa sulla democrazia. Applicatelo. Voi giovani siete in condizioni di farlo”.

Personalmente non credo, che quanto detto da Andrea Camilleri, in quell’intervista sia contro Matteo Renzi o contro il Movimento Cinque Stelle, come scritto in tanti articoli in rete e sui giornali tradizionali ( purtroppo la speculazione esiste), o almeno non solo a loro. Penso piuttosto che sia un invito a tutti i giovani ad interessarsi alla politica, come mezzo per la costruzione del proprio futuro, a non amalgamarsi in un partito (o movimento ideologico) senza spirito critico; solo perchè dicono cose che ci fa piacere sentire. I partiti politici non sono squadre di calcio e non si dovrebbe fare il tifo per loro. I partiti e i movimenti politici decidono il futuro di tutti e l’osservazione critica dovrebbe essere applicata, prima che agli altri, proprio ai quelli che potrebbero  apparirci come speranza di cambiamento. Bisogna però stare attenti perchè di  falsi profeti e di false promesse, ormai, tutti ne sappiamo qualcosa.

Ha ragione Andrea Camilleri quando dice “È facile cadere nel populismo dell’anti-politica ma il populismo non risolve nulla“.  La cura potrebbe essere peggio della malattia. Non bisogna lasciarsi ammaliare da nessuno. Occorre sedare i sentimenti verso partiti e movimenti politici, ragionare sulle proposte, sui progetti e sulla credibilità di chi vorrebbe/dovrebbe realizzarli.

Ha ancora  ragione Andrea Camilleri quando dice:

“Voglio darvi un consiglio: rifate la politica che è diventata quasi sinonimo di disonestà. Ricordatevi Pericle, il discorso che fa sulla democrazia. Applicatelo. Voi giovani siete in condizioni di farlo”.

Disinteressarsi alla politica è un grosso errore perchè equivale a disinteressarsi del proprio futuro. La politica, quella con la “P” maiuscola, quella che si occupa dei cittadini e dei loro bisogni, non esiste se i cittadini se ne disinteressano.  Una democrazia (“governo del popolo”) ,degna di questo nome, può essere tale solo se il popolo la riconosce come propria e se ne prende cura (in tutti i sensi), in caso contrario: la democrazia non esiste.

La democrazia è dei cittadini. I partiti e i loro uomini  sono il mezzo per realizzarla, per questo motivo è importante scegliere bene partiti e uomini.

Non vado oltre. Ecco il discorso che Pericle fece ateniesi nel 461 avanti Cristo ma che (ancora oggi e più di allora) dovrebbe valere anche per noi e per tutti gli altri popoli di questa terra.
Buona lettura 😉

Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri,chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Ed ecco la versione recitata di paolo Rossi.

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