Il titolo di questo post
Ad Maiora Camastra
non vuole essere per nulla provocatorio, o ironico; semmai vuole stimolare – chi avrà la pazienza di leggere questo post fino alla fine – ad una piccola riflessione su chi siamo stati e chi siamo oggi.
Siamo ancora comunità di persone, con interessi “comuni” o aggregazione di persone unite solo dalla comune appartenenza ad un luogo geografico?
Ogni tanto ci ripenso, al tempo in cui a Camastra si riusciva ancora a riunirsi e fare qualcosa insieme, per semplice divertimento e senza nessun’altra finalità.
Si riuscivano a fare cose meravigliose e impensabili per un paese piccolo come il nostro.
Si riuscivano a farle perché si era determinati a realizzarle e c’erano anche le capacità tecniche e organizzative.
Chi non ha la mia età ha solo sentito raccontare, o visto qualche vecchia foto,
- di un gruppo folcloristico
- di commedie teatrali
- di presepi viventi
- caccia al tesoro
- tornei di calcio
- della radio locale
- di carri, gruppi e maschere di carnevale
e tante altre cose che, adesso, non mi vengono in mente.
Abbiamo lavorato e riso tantissimo. Ci divertivamo veramente.
Riuscivamo a fare tutto perché, aldilà di piccole diatribe e screzi personali, eravamo veramente uniti, “comunità”, nel senso più stretto del termine.
- Perché non è più così?
- Si potrà mai essere la comunità di una volta
- Cosa (e come) fare?
A queste semplici domande dovremmo cercare di dare risposta riflettendoci seriamente se vogliamo nutrire ancora la speranza in una inversione della tendenza attuale.
Se qualcuno ha soluzioni realizzabili si faccia avanti e le condivida, per discuterne insieme, come “camastrisi“.
Se non vogliamo che i nostri figli perdano il fievolissimo “amore” che ancora li lega loro nostra terra,non c’è da perder tempo.
“Camastra Siamo Noi“. Proviamo a ricostruire la nostra piccola, orgogliosa, laboriosa, comunità dei camastresi perchè non ci siamo mai veramente lasciati.
Ad Maiora semper Camastra 😉
Ad Maiora semper Camastra 😉